07 agosto 2006

La pace in cinque minuti

Trovo molto interessante, in questi giorni dove le notizie di massacri si sprecano, riportare un punto di vista particolare, quello di un rabbino-colono, tra i fondatori del movimento religioso-politico che ha portato alla creazione degli insediamenti nei territori occupati.
Abituato a pensare ai coloni come nemici della pace, e in effetti nella maggior parte dei casi credo lo siano, mi sono stupito di come le persone più distanti molto spesso siano incredibilmente vicine.
Si tratta di una intervista apparsa su Il Manifesto del 2 agosto.


Il rabbino Menachem Fruman, della colonia di Tekoa vicino a Betlemme, sembra quasi offendersi di fronte al nostro stupore nello scoprire dei suoi rapporti con Hamas.
Preciso che i miei rapporti con Hamas proseguono da almeno 25 anni….del resto intrattengo rapporti anche con tutti i leaders religiosi che riesco ad avvicinare.
Sono stato in contatto per anni con lo sceicco Yassin, che Israele ha assassinato due anni fa, e per anni sono stato personalmente molto vicino a Yesser Arafat…..da anni sono convinto che il conflitto israelo-palestinese non è un problema politico quanto piuttosto culturale e religioso.
Lo sceicco Yassin usava dirmi: io e te, Menachem, faremmo la pace in cinque minuti.
Portare la pace qui sarebbe portarla nel mondo. Io non chiamo questa terra Israele: per me è la Terra Santa, è di tutti e quello sionista è un progetto anti-religioso.

Cosa pensa del conflitto fra Israele ed Hezbollah?
Israele non può pretendere di risolvere con le armi un conflitto contro Hezbollah. Sono religiosi. Devono lasciare a noi religiosi il compito di risolvere i conflitti.