31 marzo 2006

Dopo le elezioni israeliane........

Da buon cittadino del Triveneto, mi capita spesso, soprattutto bevendo un caffè al bar, di leggere Il Gazzettino. Sin qua tutto a posto, se non fosse che ogni tanto mi soffermo sugli editoriali di Livio Caputo, giornalista che dimostra una certa competenza sulla questione israelo-palestinese ma una visione a dir poco originale di alcuni suoi aspetti.

Per intenderci, quando Israele stava per iniziare il ritiro da Gaza, la sua preoccupazione maggiore era capire a quale destino sarebbero andate incontro le serre di fiori che i coloni israeliani, con tanto amore e competenza professionale, erano riusciti a creare in questi anni.
Non una parola ovviamente sui leggittimi proprietari di quelle terre e delle sorgenti idriche per annaffiarle.......

Ultimato il ritiro da Gaza, il nostro Caputo sfogava su un suo editoriale il disappunto nei confronti dei palestinesi che, per l' ennesima volta, non avevano accolto la generosità israeliana.
Su ordine del governo di Sharon e con l' impiego di tecnologie avanzatissime, le case e gli altri edifici delle colonie sarebbero state triturate al punto da renderle terreno fertile(?).......ma non si erano ancora visti contadini usufruire di questo dono....

Queste invece le sue parole a commento dei risultati delle elezioni israeliane:
Quando il suo governo si insedierà avremo comunque una situazione nuova: un Israele deciso a realizzare - sia pure alle sue condizioni - il progetto di "due popoli, due Stati" perseguito dalla comunità internazionale, e una Autorità nazionale palestinese che, risoluta a eliminare la "entità sionista" vi si oppone.
Vorrei che mi spiegasse a quale Stato Palestinese alluderebbe Israele, in particolare quali sarebbero le "sue condizioni"......

Olmert si propone di chiudere, nel corso della legislatura, la maggior parte degli insediamenti in Cisogiordania, conservare i quattro più importanti e fissare unilateralmente il confine tra i due Stati, inglobando circa un decimo dei Territori e completando la barriera di separazione che impedisce l'ingresso ai terroristi suicidi.
Vorrei capire cosa resterebbe dello Stato Palestinese, dopo averne escluso un decimo del suo territorio e i quattro blocchi di insediamenti, e se i palestinesi per lui sono tutti terroristi suicidi, visto che il muro bloccherebbe il transito di chiunque dalla Cisgiordania verso Israele.

C'è, evidentemente, il pericolo che una Palestina sotto Hamas e chiusa dal muro si trasformi in uno Stato terrorista
Chiudere un popolo dentro un muro cos'è?

26 marzo 2006

Andare a scuola ad Hebron

Andare a scuola ad Hebron è spesso difficile. Il 26 Marzo una protesta simbolica, fare scuola all'aperto davanti al checkpoint che divide gli studenti dalla scuola, finisce male.



Nella cittadina, soggetta al "Protocollo Hebron" teso a normalizzarne la vita, è successo questo.