16 maggio 2006

Gerusalemme liberata

... dai palestinesi. Antefatti sull'approvazione da parte dell'Alta Corte Israeliana di una legge razzista, 14 Maggio 2006.

[Trad. del documento Residency Rights / ID Card Confiscation]

Diritto dei residenti / Confisca dei documento di identità

Le strategie demografiche che affrontano i palestinesi di Gerusalemme - come del resto le politiche restrittive di residenza ed abitative - mirano sia a separarli dei palestinesi della West Bank, sia a portarli fuori dalla città al fine di assicurarsi una maggioranza Ebraica a lungo termine. Fino ad oggi, qualsiasi palestinese che non è classificato dal governo israeliano come residente permanenete di Gerusalemme Est - inclusi coniugi, figli minori ed altri parenti qui residenti - devono inoltrare domanda per la riunificazione familiare per risiederci legalmente. La decisione di garantire o negare questa domanda è, secondo la legge israeliana, a discrezione del ministero degli interni, a cui non è richiesta giustificazione all'eventale rifiuto.
Israele applica un certo numero di metodi discriminatori per controllare il numero dei palestinesi che risiedono legalmente nella città. Uno di questi è la confisca dei documenti di indentità attraverso pretesti burocratici. Per questo motivo sono strumentali la legge del 1952 sul ingresso in Isrele (Law of Entry to Israel) e le regole all'ingresso in Israele del 1974 (Entry to Israel Regulations) che vi regolano la residenza. I provvedimenti restrittivi che seguono non si applicano ai residenti permanenti ebrei o cittadini israeliani, ma solo ai palestinesi di Gerusalemme.

Coloro che:

- vogliono viaggiare all'estero devono ottenere un visto per il rientro; altrimenti perdono il diritto al ritorno

- detengono o fanno domanda per la residenza/cittadinanza in altri stati, perdono il diritto a risiedere a Gerusalemme; questa politica fa riferimento a delle "norme" che il governo israeliano ha introdotto nel 1994, per le quali i palestinesi di Gerusalemme devono provare che il loro "center of life" è all'interno dei confini municipali.

- vivono all'estero per più di sette anni perdono il diritto alla residenza; nel 1996 il governo israeliano ha deciso che per ogni abitante di Gerusalemme che abbia vissuto nel "territori" (West Bank) per più di sette anni, cesserà anche la residenza israeliana (a questi, 411 documenti sono stati confiscati nel 1999)

- vogliono registrare i figli come residenti di Gerusalemme possono farlo solo se il padre detiene un documento di identità per Gerusalemme (Jerusalem ID card) valido; come conseguenza, ci sono innumerevoli casi di bambini "non registrati" figli di coppie che vivolo "illegalmente" a Gerusalemme (a cui viene negato l'accesso ai servizi scolastici e sanitari cittadini) ed a donne di Gerusalemme che sono obbligate a lasciare la città.

- sposano non-residenti (della WB o cittandini stranieri) devono fare domanda per la riunificazione familiare al fine di vivere legalmente con il coniuge a Gerusalemme. Gran parte delle domande sono affossate, senza necessità di giustificazione.

Per il timore di vedere i propri documenti revocati, i palestinesi di Gerusalemme evitano di avere a che fare con il ministero degli interni di Israele, eccetto in casi di emergenza, sebbene il numero di confisce di documenti sia diminuito.
La politica di "deportazione silenziosa" da Gerusalemme est, tramite corti giudiziarie, tattiche legali ed amministrative è risultato nella revoca di 6.444 documenti di identità dal 1967 all'Aprile 2001; questo numero non include tutti quei figli di coloro che li hanno visti revocare. Nel maggio 2002 il governo israeliano ha deciso di fermare tutte le domande di unificazione familiare inoltrate dei palestinesi non di Gerusalemme. Il 31 Luglio 2003, la Knesset ha approvato (53 a 25) un decreto che nega ai palestinesi sposati con israeliani il diritto a ricevere la cittadinanza israeliana o lo status di residente permanente. Questo decreto diventerà una modifica alla clausola della legge sulla cittadinanza relativa alle unificazioni familiari e si applicherà retroattivamente (Citizenship and Entry Into Israel Law - Temporary Order 2003). Per questa politca, anche i figli dei residenti permanenti di Israele nati nei territori occupati ne saranno influenzati, perchè saranno riconosciuti come residenti di Israele solo dietro approvazione della domanda di unificazione familiare (sono state tutte sono state bloccate nel maggio 2002). Il "temporary order" è entrato in vigore per un anno, è prorogabile indefinitivamente.


Aggiornamento 14 Maggio 2006

14 May 2006: High Court approves racist amendment to Nationality Law The High Court of Justice today rejected the petitions filed by Adalah and the Association for Civil Rights in Israel opposing the amendment to the Nationality Law that the Knesset enacted in July 2005.

The amendment restricts the family unification of Israeli citizens and residents (including residents of East Jerusalem) and Palestinians living in the Occupied Territories . The law does not apply to Israelis who apply for a legal status for their foreign spouse who does not live in the Occupied Territories . The amendment is a new version of a temporary order that was enacted as an amendment to the Nationality Law and took effect in 2003.


Ma di tutto questo forse l'establishment mediatico preferisce proporre un mondo immaginario, e l'anima del commercio ha già capito che l'immaginario vende di più e non deprime le masse...